L’introduzione di nuove tecnologie in azienda, spaventa ancora?
La tecnologia ha investito ormai tutti i settori produttivi, e la crescente facilità di accesso ai servizi digitali sta aiutando anche chi, in rapporto all’utilizzo di nuovi supporti, nutre scarsa confidenza, se non addirittura difficoltà di gestione.
Per molte realtà l’introduzione di nuovi strumenti digitali è, e rimane, un tema molto delicato, che ancora oggi viene affrontato con timore poiché coinvolge direttamente i lavoratori, con evidenti impatti sulla catena produttiva e sul clima aziendale.
All’interno del processo di digitalizzazione, il Welfare può assumere un ruolo importante perché in grado di coinvolgere direttamente i dipendenti che, grazie alle nuove tecnologie, possono rendersi autonomi nel completare richieste ed acquisti attraverso processi Full Digital.
In questo scenario, quindi, il Welfare viene a caratterizzarsi come perno del processo di trasformazione digitale, introducendo nuovi strumenti e supportando il dipendente ad utilizzare un prodotto tecnologico in grado di rispondere in maniera precisa e puntuale alle proprie esigenze. Grazie al wallet digitale, non solo gli viene garantito immediato accesso ai prodotti presenti all’interno della piattaforma Welfare, ma gli si permette anche di acquisire una crescente fiducia verso il prodotto tecnologico, sospinto dalla possibilità di effettuare le proprie scelte di spesa comodamente con un clic, con evidenti benefici circa l’attitudine all’utilizzo di strumenti digitali in generale.
Questi piccoli ma fondamentali elementi fanno sì che una piattaforma di Welfare aziendale, non venga percepita come un semplice strumento utile per la gestione del piano di Welfare, ma entri all’interno di una strategia di digitalizzazione, volta ad incentivare l’uso delle nuove tecnologie in azienda.
HR manager attenti ai processi di digital transformation sono orientati verso l’identificazione di provider in grado di integrarsi all’interno della strategia che guida la trasformazione digitale della propria realtà, e che sia in grado di accompagnare la popolazione aziendale con una accurata formazione e informazione.
Di conseguenza, un buon provider deve essere in grado di ascoltare e accogliere i bisogni reali, distinguerli per fasce di età, di genere e di ciclo lavorativo del singolo dipendente, consentendo di adattare il servizio alle diverse tipologie di utenti e considerando alcuni fattori quali la consapevolezza e la propensione al digitale delle persone e delle organizzazioni in generale.
Adottando questo tipo di strategia si ottengono risvolti positivi sia sul benessere aziendale, con attenzione ai reali bisogni dei lavoratori, sia un aumento della fiducia da parte del dipendente nell’utilizzo di nuove piattaforme tecnologiche e servizi real-time.
La piattaforma di Welfare non viene più utilizzata come un semplice strumento utile per l’acquisto di beni e servizi acquistati con il premio aziendale, ma anche come un elemento di supporto al processo di digitalizzazione, in grado di aumentare la fiducia da parte dei dipendenti all’utilizzo di applicazioni digitali che come noto sono in grado di cambiare, velocizzare ed ottimizzare i processi (sia produttivi che non).
All’interno di una visione più ampia, si può quindi affermare che un piano di welfare strutturato con la giusta tecnologia, contribuisca ad aumentare significativamente la disposizione del dipendente all’introduzione di nuovi strumenti digitali, supportando la quotidiana operatività dell’azienda grazie all’ottimizzazione di tutti i processi che la vedono coinvolta.