Nonostante il welfare aziendale rappresenti, sempre di più, una parte importante del tessuto aziendale italiano, le singole regioni non hanno colto in egual misura l’opportunità che il welfare offre. Quali sono le cause di queste differenze?
La diversità tra territori vede alle due estremità della classifica delle aziende che utilizzano misure di Welfare, la provincia di Trento in cima e in ultima posizione la regione Calabria.
Un’altra diversità è la tipologia di welfare adottato. Ad esempio, si passa da un’attenzione particolare dell’Emilia Romagna ai servizi alla persona ad una spinta agli acquisti per Lombardia e Veneto.
Ci sono importanti difformità anche all’interno delle stesse regioni soprattutto al centro sud: alcune province o città sono particolarmente avanti nell’implementazione di progetti di Welfare mentre alcune zone restano completamente impermeabili agli strumenti più diffusi.
La mappa è influenzata non solo dalla sensibilità e preparazione di aziende ed imprenditori ma anche da una diffusione di tutte quelle aziende che hanno un CCNL che prevede erogazioni specifiche. A questo proposito, escludendo le realtà che scelgono il buono carburante come risposta all’obbligo contrattuale, un numero sempre crescente di imprese stanno approfittando del rinnovo del proprio CCNL per erogare voucher o dotare il personale di piattaforme di flexible benefit, sfruttando così questi strumenti anche per altre erogazioni.
Un altro elemento importante è la territorialità stessa che determina la capillarità dei servizi offerti. In zone più remote il welfare non viene considerato un’opzione a causa dei servizi poco diffusi, solo alcune realtà lungimiranti optano per operatori di nicchia specializzati in PMI e in sviluppo di network locali in vista di una valorizzazione del territorio stesso.
È chiaro che questa difformità, non ricalca soltanto una differenza già esistente su altri temi, ma evidenzia un tema legato alla formazione dei vari territori su questo specifico argomento.
Questo mette al centro del dibattito l’importanza del welfare territoriale come soluzione all’attuale sbilanciamento tra territori diversi per sensibilità e innovazione nell’erogare benefit.
Il welfare territoriale è il punto di congiunzione (e di sviluppo) tra il welfare aziendale, il welfare pubblico e tutte le iniziative che rientrano nella “responsabilità sociale d’impresa”.
I benefit destinati ai dipendenti si allargano ai famigliari e, unendosi ai vantaggi delle erogazioni pubbliche, hanno una ricaduta su tutto il territorio di riferimento.
La crisi pandemica ha favorito per alcuni aspetti questo innesto a causa del cambiamento della mobilità delle persone, dello smart working e della Dad, sostenuta in parte anche dalle aziende.
Una gran parte dei servizi essenziali passa dal terzo settore e l’investimento delle imprese in welfare aziendale, a supporto ed integrazione delle erogazioni pubbliche, permette la crescita e il consolidamento di servizi dedicati alla cura delle persone e in particolare di anziani, minori e disabili.