Come potremmo sviluppare sistemi di welfare ottimizzando, contemporaneamente, i risultati delle politiche sociali territoriali?
Il primo passo è sicuramente quello di avviare un approccio condiviso tra gli stakeholder, in modo da coinvolgere le imprese interessate e i loro collaboratori.
Sempre più numerosi sono i progetti che accomunano le aziende territoriali, attraverso l’adozione di progetti in cui, tramite lo sviluppo di soluzioni di welfare, viene ad essere tracciata la strada per il concreto raggiungimento di work life balance nella vita dei loro dipendenti.
Come?
Attraverso network che si propongono di ampliare nel modo più vasto possibile il ventaglio di realtà da richiamare nel progetto, muovendosi molto spesso anche in un costante dialogo con le amministrazioni locali.
Pilastro di soluzioni di questo tipo è il coinvolgimento diretto dei dipendenti delle imprese interessate, chiamati ad esprimere le proprie necessità ed esigenze attraverso apposite survey, in modo da fare emergere i propri principali bisogni. I risultati di questi modelli, nell’ottica della collaborazione con gli enti pubblici, possono così facilmente trovare rilevanza anche sui tavoli delle stesse istituzioni.
Aree tematiche quali salute, caregiving, benessere psicofisico, sono tutti ambiti che ben testimoniano il forte legame con il cuore pulsante del Welfare aziendale, storicamente imperniato sulla necessità di migliorare l’accessibilità a sfere così rilevanti nella quotidianità del cittadino.
Tramite esperienze di questo tipo, si viene quindi ancora una volta a confermare il forte rilievo che le tematiche welfare stanno assumendo negli ultimi anni, ben testimoniato dalla sempre più forte sensibilizzazione verso questo settore da parte dell’imprenditoria italiana.
In questi termini, si viene quindi a configurare una duplice possibilità: da un lato, quella di agevolare i collaboratori attraverso la predisposizione degli strumenti di welfare, nell’accezione più stretta del termine (servizi a sostegno della famiglia, salute, strutture educative e formative), dall’altro, quella di aiutare la piccola e media impresa locale, dando così forte risalto al tessuto economico-sociale territoriale, troppo spesso oscurato dalle logiche della grande distribuzione.
Rimarcare l’importanza del territorio, quindi, non solo come fulcro delle prestazioni a sostegno della persona e della famiglia, ma anche, se non soprattutto, come realtà a cui ancorare gli acquisti, agevolando così la piccola imprenditoria locale e la fittissima rete artigianale italiana.
Di fatto un circolo virtuoso, che grazie al welfare permette così di dare ampio respiro ad un sistema che, soprattutto alla luce della difficile congiuntura economico-sociale, si rivela in grado fornire notevole supporto a tutte le componenti coinvolte: azienda, collaboratori ed impresa produttiva.
Nel 2022, due aziende su tre hanno infatti confermato di volere rafforzare il proprio impegno verso il personale interno e verso la comunità locale (con evidenti ricadute positive sulla territorialità della produzione). Cifre che testimoniano la costante crescita di un settore in grado di trascinare con sé, statistiche alla mano, il miglioramento del clima aziendale e la soddisfazione dei lavoratori.