Il family act prevede molti punti di miglioramento rispetto al passato, vediamo cosa cambia nell’assetto normativo.
Il 6 Aprile, il Senato della Repubblica, ha approvato in via definitiva il Family Act e delega il governo italiano ad adottare misure per il sostegno e la valorizzazione della Famiglia.
L’obiettivo è quello di rivedere e potenziare le norme dirette al supporto della genitorialità ponendo attenzione anche alle funzioni sociali ed educative delle famiglie e favorendo la conciliazione vita-lavoro di entrambi i genitori.
Tale intervento prevede rilevanti novità in materia di congedo parentale, estendendo la possibilità per i genitori di fruire di detto congedo sino al compimento del 14°anno di età del bambino estendendo di fatto di 2 anni il limite rispetto al passato.
A questo tema si aggiunge l’introduzione di modalità flessibili nella gestione dei congedi parentali, in linea con quanto stabilito dai contratti collettivi di lavoro applicati al settore di riferimento, prevedendo appositi accorgimenti per i nuclei familiari monogenitoriali.
Gli aggiornamenti non si fermano qui, il governo è anche chiamato ad agevolare la presenza dei genitori nei percorsi scolastici dei figli mediante l’introduzione di appositi permessi retribuiti, previa comunicazione al datore di lavoro, di durata almeno pari a 5 ore nel corso dell’anno e per ciascun figlio, per la partecipazione ai colloqui scuola-famiglia e ad altre iniziative relative alla formazione dei figli.
A tutela della maternità, è prevista l’introduzione di specifici permessi per le prestazioni specialistiche dirette alle donne in stato di gravidanza eseguite durante l’orario di lavoro, da destinarsi al coniuge, al convivente oppure a un parente fino al 2° grado.
Si segnala anche la previsione di un periodo minimo, non inferiore a due mesi, di congedo parentale non cedibile all’altro genitore per ciascun figlio e di forme di premialità in caso di distribuzione equa tra i genitori di questi congedi, nonché l’estensione della disciplina in materia di congedi parentali anche ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti.
In aggiunta alle modifiche introdotte viene contemplata:
- l’estensione del congedo obbligatorio per il padre lavoratore;
- l’aumento dell’indennità obbligatoria per il congedo di maternità;
- il riconoscimento del diritto al congedo a prescindere dallo stato civile o di famiglia del padre lavoratore nonché da una determinata anzianità di servizio e lavorativa;
- l’introduzione di un ragionevole termine di preavviso al datore di lavoro per l’esercizio del congedo di paternità sulla base del Ccnl di riferimento;
- l’estensione del diritto al congedo di paternità a parità di condizioni ai lavoratori della pubblica amministrazione.
Entro 24 mesi, il governo è chiamato ad adottare queste nuove misure.